Il 14 dicembre 2018 è stata inaugurata la nuova sede del CTS di Bologna e contestualmente alcuni specifici interventi erranti.

 

 

 

I lavori poetici per questo nuovo luogo sono stati creati per interagire con le funzioni dello sportello autismo, ad eccetto della Poesia Clorofilliana, la quale ha avuto il semplice scopo di trasformare un angolo buio posto all’ingresso della sede. Nello specifico, ho portato due creazioni nate dall’utilizzo di nastri e carta adesiva: ”Bocche e disabilità” ed ”Espressioni di normalità”.

 

 

 

 

Bocche e disabilità è un breve testo posizionato su un vecchio armadio ed è costituito da labbra dislocate lungo le parole, in modo tale da creare una interazione dialettica tra quello che raccontano questi versi e quelle specie di bocche simili a dei bacilli. Bocche sensuali, ma al contempo ciarliere e portatrici di dicerie e di prospettive negative. ”Chi parla male pensa male”. Perché certe affermazioni sono proprio come dei germi che infettano il nostro modo di vedere.

 

 

Ho intravisto
la disabilità
sulla vostra bocca
e da lì
non si è più mossa.

 

 

 

 

Una documentazione animata formalmente discutibile, ma pur sempre una testimonianza di un lavoro interessante:

 

 

 

 

 

       La progettazione

Infine, Espressioni di normalità è forse il lavoro simbolo di questa esperienza. Nastri colorati con cui costruire un piano cartesiano e nel quale collocarci all’interno la tanto amata normalità. Questa normalità che ognuno di noi delinea e vive a proprio modo senza davvero sapere cosa implichi usare questa espressione. Con tutte le conseguenze che ne possono derivare.

 

Le linee rette
della normalità
non si reggono più.

Chiamatemi
l’asse cartesiano
per cortesia.

 

 

 

 

A seguire una breve GIF:

 

 

 

        Preparativi clorofilliani

 

E per terminare la documentazione di questa esperienza, ecco la Poesia Clorofilliana posta all’ingresso della nuova struttura. Per questo lavoro ho inserito una classica galleria fotografica mista ad alcuni altri scatti dei lavori precedenti.

 

 

L’ascolto
è la prima cura
di un’esistenza consapevole.

 

 

 

 

 

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