Nell’estate del 2022 ho avuto il piacere di partecipare a un progetto artistico di gruppo che prevedeva vari interventi lungo le strade del comune di Triuggio (MB). Tale iniziativa è stata promossa dai curatori d’arte Vittorio Raschetti e Felice Terrabuio, i quali, in accordo con l’amministrazione, hanno pianificato i vari interventi distribuiti nello spazio e in uno specifico lasso di tempo.

In questi interventi, per la prima volta, ho creato alcuni cartelli (anche nuovi per l’occasione) dei “Consigli per gli altruisti” in formato poster da posizionare sulle bacheche degli avvisi politici, quindi con una visibilità e un impatto molto maggiore del solito. In aggiunta, sia i “Versi Carrai” sia le “Fermate poetiche” sono state create in alluminio, materiale perfetto per durate nel tempo.

L’occasione è stata un confronto interessante, anche se poi si sono manifestati dei problemi. Vi riporto il testo che ho usato sui social network qualche tempo fa:

Aneddoti di strada.
L’estate scorsa sono stato coinvolto in un progetto collettivo per fare degli interventi pubblici di strada su commissione, pertanto concordati e pianificati.
Succede che, una volta agito, a distanza di 3-4 giorni diversi lavori spariscono dalla circolazione.
Una parte cospicua sparisce, ma non tutta. Rimangono le varie Fermate poetiche e i Versi Carrai, ma tutti i manifesti dei Consigli per gli altruisti creati ad hoc per la situazione (13 manifesti posizionati in 3 tabelloni e una bacheca) vengono tolti.
Pare che tutto sia sorto da alcuni cittadini che, una volta incontrato questo in foto ( immagine”Civiltà”), abbiano ritenuto opportuno chiamare i vigili urbani per rimuoverlo assieme a loro il prima possibile. Da qui, sembra che siano successivamente stati coinvolti tutti gli altri manifesti.
Al di là della scena alla Monicelli, per cui lo stesso soggetto che mi commissiona un lavoro è lo stesso che poi interviene per rimuoverlo, seppur da figure e ruoli diversi, le riflessioni che l’accaduto mi porta a fare sono diverse.
L’episodio che sarebbe da dimenticare, per vari motivi, risulta invece il più importante ed emblematico di tutta l’operazione.
Il messaggio più incisivo, diretto e tagliente è quello che scatena le emozioni più immediate e, in questo caso, non hanno tardato a manifestarsi.
La forma su cui ho puntato di più per questa occasione e sulla quale avevo aspettative più alte, si è rivelata quella che per prima sarebbe caduta nell’oblio, anche se non è proprio andata così.
Ciò su cui mi aspettavo la risposta più interessante mi ha comunicato ostracismo e disorganizzazione (presunta o meno) degli ambienti pubblici.
Una durata così breve per un lavoro sul quale avevo puntato molto mi ha sicuramente creato frustrazione, ma non oblio. Tutt’altro. Sarà un episodio, tra i vari già vissuti, che contribuirà ad arricchire la mia esperienza sul campo.
È l’ulteriore promemoria sul senso del situazionismo, molto più di quello che viene connesso alla street art.
Il maquillage è una pratica di un altro tipo di sensibilità. Qui l’obiettivo è sparigliare le carte, e anche questo episodio ne è testimone.
Da questo punto di vista ho centrato in pieno l’obiettivo.
Volevo una risposta speciale da questi manifesti.
E la risposta speciale è arrivata.

 

 

 

 

 

 

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