L’alta marea errante sivigliana
L’inizio di questo novembre si è dipanato tra le strade di Siviglia, l’esordio della Poesia errante in questa splendida città. L’occasione è stata proficua, in quanto numerosi sono stati gli interventi eseguiti: 8 Fermate poetiche, 7 cartelli dei Consigli per gli altruisti e 3 segna porte di Non disturbare. Il momento di rispolverare l’animo ispanico dell’erranza tornò in pompa magna.Partendo dall’immagine di copertina di questa erranza col divieto di fantasticare, pena l’avviso del carro attrezzi, la narrazione parte dal Parco Maria Luisa, un posto magico come lo è la Piazza di Spagna che si intravese sullo sfondo dell’immagine.
Molti segnali ironici mi hanno accompagnato in questa scoperta andalusa. Una piccola carrellata non può che parlare meglio di mille parole.
Se non sapete cosa sono i Consigli per gli altruisti cliccate di seguito: Consigliando gli altruisti
Ora potete approfondire e farvi un viaggio tra l’ironia errante ispanica di Siviglia.
Come sempre con questi cartelli si gioca partendo da segnaletiche preesistenti. In questo caso i giochi di parole nascono e si relazionano con i segnali che esistono in Spagna, pertanto in italiano non hanno un corrispettivo.
Il cartello del Sogno in costruzione ha avuto un suo articolo specifico, pertanto per rivederlo basta cliccare qui: Sueño en Construcción
E di seguito altre due immagini per i nostri speciali Consigli.
Dopo aver chiuso la carrellata dei Consigli per gli altruisti con la ricerca del silenzio ubriaco di vita, segnalo la comparsa di alcuni segna porta erranti all’interno di vari musei della città, tra cui il Centro Andaluz de Arte Contemporáneo, il Museo de Artes y Costumbres Populares e alla maniglia di un laboratorio-locale di ceramica.
Questi speciali segna porta hanno il nome di Non disturbare (No molestar in spagnolo), il quale appellativo è anche la poesia simbolo di questo progetto.
Se non lo si conosce basta cliccare di seguito: Segna versi erranti
In questo caso le poesie sono tradotte dall’italiano.
Chiudo la narrazione con le Fermate poetiche (narrazione di queste installazioni visibile qui: In direzione poetica ed errante). In questo caso ce ne sono sia di nate in lingua spagnola che di tradotte dall’italiano. La musicalità della lingua spagnola è estremamente bella e sensuale e si presta molto per puntellare le vie di questa meravigliosa città.
Inizio a raccontarvele visivamente da questa dell’uccello innamorato. L’ispirazione per la genesi di questi versi mi è venuta ascoltando delle canzioni di Lhasa De Sela, in particolare proprio El Pajaro.
Come sempre le Fermate poetiche sono accompagnate, o meglio, introdotte dall’orario che funge da istruzioni per l’uso di queste installazioni. Merita averne una immagine in versione spagnola.
E per continuare il nostro viaggio…
Chiudo la documentazione sivigliana con la poesia più tradotta. La versione errante di uno stralcio di Cesare Pavese.
Verrà la vita
e avrà i tuoi sogni.
E tu
sogna.
E così fu un’alta marea di Poesia errante sivigliana.
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